venerdì 25 agosto 2017

Dio è onnipotente, ma solo per 7 giorni

Due a due scatenata su Twitter:
"Mi scusi signora, può dedicarmi un minuto
per parlarle del nostro
Signore e Salvatore Gesù Cristo?"
Domani [27 luglio 2017] nella mia parrocchia c'è la celebrazione della parola a comunità riunite (prassi normale nei mesi estivi in cui molti partono).
Se ho capito bene i "clochard per una settimana" dovrebbero essere tornati, quindi domani ci saranno risonanze mirabolanti su come Dio li ha protetti e benedetti, e quali miracoli sono avvenuti al loro passaggio...

Personalmente il tutto mi sembra un incrocio tra "Pechino Express" e "L'isola dei famosi", sentirò di come sono sopravvissuti e cosa hanno mangiato, dove hanno dormito (il tutto con sicure esaltazioni di Dio).

Quello che trovo già assurdo, oltre al fatto che andare in missione non vuol dire fare il barbone per 7 giorni, è che diranno che Dio c'è e che li ama e protegge.
Quindi Dio è onnipotente, certo se fai questa cosa per 7 giorni in estate, mangiare poco per 7 giorni è possibile, non lavarsi per 7 giorni si può fare e anche dormire all'aperto non muore nessuno, ma prova a fare lo stesso a gennaio e per 30 giorni.
Improvvisamente Dio non vi ama più? Oppure non è più onnipotente?
Quindi se fate una prova di resistenza di 7 giorni Dio vi ama, se allungate il tempo non vi sorregge piu.
Quindi Dio è onnipotente solo per 7 giorni, dopo diventa "semi potente" e potresti avere difficoltà.

Oggi stesso ho fatto con alcuni faris...oops neocatecumenali, come esempio il respirare
Per vivere dobbiamo respirare
Ma Dio mi ama, e verrà in mio soccorso anche se trattengo il respiro per 30 secondi.
L'ho fatto e ho dimostrato che Dio può tutto (per 30 secondi).
per durate superiori ai 2 minuti invece Dio non può nulla...
Due persone hanno capito, (erano semplici parrocchiani), i quattro del cammino si sono risentiti e andati via senza salutarmi.
(testimonianza da: Bruno, 26 luglio 2017)

"Per grazia di Dio in questa parrocchia sono presenti
COMUNITÀ NEOCATECUMENALI":
non è uno scherzo, c'è una parrocchia che espone questa insegna!

Sono tornato adesso dalla celebrazione del mercoledì. Come detto volevo sentire le mirabolanti risonanze dei "Missionari per 7 giorni"; hanno risuonato in 7 (su circa 20 che sono andati della mia parocchia), praticamente hanno tutti detto le stesse cose.
A me hanno colpito alcune di queste (non mi soffermo su alcune palesi dimenticanze che hanno facilmente fatto intendere che oltre ad avere soldi appresso avevano anche il cellulare)

1) hanno tutti fatto un esorcismo appena arrivati sul luogo prescelto (come e con che autorità non so dirvi);

2) hanno tutti dormito e mangiato in casa di fratelli del cammino (almeno quasi tutti e quasi tutte le notti);

3) avevano gli indirizzi delle parrocchie dove andare e si sono appoggiati molto a parrocchie, conventi, e altri luoghi "Cristianizzatissimi".

Praticamente hanno parlato molto dell'aspetto "isola dei famosi", e di come subito Dio tramite i "Fratelli del cammino" abbia risolto i loro problemi di vitto e alloggio.
Molto marcato l'aspetto di quanto questa missione sia servita a loro e per la loro vita.

Quasi nulla sulla parte di evangelizzazione ai "lontani", quel poco che c'è stato è stato fatto nella parrocchia che li ospitava (facendoli dare la loro esperienza dopo le messe - in cambio di vitto e alloggio) o alle suore nei conventi.
L'unica esperienza che mi è sembrata più "vera" l'ha fatta una ragazza che è finita in un paese dove non c'è il cammino, ed è l'unica che ha dormito per terra due notti (poi ospitate dal parroco che comunque le ha redarguite perchè non era quello il modo in cui si fa evangelizzazione e non si va mettendo a rischio anche la propria salute).
Ultima cosa che mi ha colpito, molti hanno detto che Parroci e anche un vescovo sono stati molto "duri" con questo "esperimento".
Ovviamente molti hano detto che hanno pregato Santa Carmen e i problemi si risolvevano.
Le intercessioni della santa sono state sentite da tutti.
(da: Bruno, 27 luglio 2017)

Due a due: casting per gli Eletti col Kiko-Factor

34 commenti:

  1. 1) hanno tutti fatto un esorcismo appena arrivati sul luogo prescelto (come e con che autorità non so dirvi),

    Si, "questi" fanno gli esorcismi, come le megere tolgono il malocchio!...
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  2. È ormai chiaro il principio dell'auto evangelizzazione, cioè il fatto che queste iniziative servano per fidelizzare i propri componenti e accumulare leggende per confermare che Dio è con noi. In un periodo in cui l'autorevole voce del Vaticano tace, vi è un'assoluta necessità di alimentare e rinsaldare la fede nel cammino, che in molti sta vacillando.
    Se i problemi non ci sono, lì si crea: con un cristianesimo da "vacanze-avventura" a rischio calcolato, che però qualche brivido ancora lo danno.
    Creato il problema, più o meno posticcio, ecco che la soluzione viene attribuita alla particolare benevolenza di Dio nei loro confronti e alla approvazione per la loro opera.
    Ma questa Provvidenza divina che si basa sempre e solo sulla generosità dei soliti noti, le famiglie del cammino e, quando non ci sono, va bene anche la tanto bistrattata parrocchia.
    Ma nessuno che si chieda perché la Chiesa Cattolica non pratichi il proselitismo dei TdG, dei Mormoni, degli evangelici a cui tanto assomigliano queste iniziative neocatecumenali?

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  3. Considerando che a Roma, ed il trend in italia, non si discosta poi molto, una parrocchia su tre è neocatecumenalizzata, ovvero, se in un paese non c'è il Cammino, con buone probabilità lo trovi in quello vicino.

    Quindi, questi pseudo missionari, senza borsa(denaro) né bisaccia(cibo), ma con telefono cellulare, hanno avuto la vita molto comoda: questo tipo di missioni, che molto fanno Chiesa medioevale, che Kiko ha sempre considerato come inesistente, vanno vissute sulla propria pelle e sulla propria mente ovvero, devi CHIEDERE, chiedere agli altri(l'accattonaggio non è più reato)il pane quotidiano, come hanno fatto per secoli gli Ordini Mendicanti; è troppo facile andare per i paesi, le città e chiedere ai camminanti stessi, avendo letto, pane e companatico garantito!

    I Neocatecumenali, sono gente che non si umilia, MAI; sono capaci solo di chiedere nel loro ambito, che poi , tutto è tranne che una richiesta, bensì una sorta di obbligo-precettazione a dare; da un estraneo al Cammino, per orgoglio, probabilmente non accetterebbero neanche un caffè.

    Onore alla ragazza che ha coraggiosamente dormito in strada per due notti, poi redarguita dal Parroco che l'ha ospitata, spariamo che abbia capito.
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  4. Semplicemente l' amico Kiko si adopera nel donare un' immagine sacra all' evangelizzazione, una sorta di esperienza idilliaca che innalza chi la compie. In quanti si sono donati a questi mirabolanti e pericolose situazioni kikiane, solo per ottenere una fasulla ricchezza spirituale che trova riscontro nel sentimento di superiorità? Purtroppo non è solo questo, anche il timore che Dio possa influire negativamente fa la sua parte, perché la superstizione neoc è tra le peggiori. Pongo un esempio,ricordo di aver visto più volte i catechisti dire ad alcuni: " tu, ti senti di servire Dio e andare ad evangelizzare?", questa frase, che sembra un' innocua domanda, era in realtà un' imposizione che se negata rendeva il catechista supponente e l' adepto affranto, umiliato e timoroso di Dio. Un timore che non equivale al sacrosanto Timor di Dio cattolico, ma ad una vera paura superstiziosa.
    Riporto un evento recente, una discussione con una ex di 63 anni, fuoriuscita dopo 20 anni di cammino, le ho chiesto, a fronte di alcune sue confidenze come mai non avesse abbandonato prima il cammino, mi ha risposta: " avevo paura che distaccandomi dalla comunità Dio mi facesse accadere qualcosa di brutto". Penso che se la psiche risente in questo modo così brusco del cammino, anche buona parte degli evangelizzatori si adoperino per chissà quale condizionamento psicologico.
    Intanto bene mettere in primo piano la furbizia che Kiko astutamente mette in pratica, 7 giorni son fattibili ma oltre la potenza di Dio va scemando.
    Ma il guru non approfondisce l' argomento, lui ricalca i 7 giorni e quanto Dio ami il cammino basandosi sull' evidenza divina che queste prove pelegrine scaturiscono ( ad esempio il miracolo di riuscire ad evangelizzare in luoghi non conosciuti , lingua ignota, difficoltà culturali ecc...) per la maggior parte convinzioni non reali, semplicemente modellate dall' ambiente astuto.

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  5. OT

    Papà Francesco ha ricevuto ieri i partecipanti alla Settimana liturgica promossa dal "Centro di Azione Litugica" (Cal). Vedremo quale sarà il risultato.
    "La riforma liturgica è irreversibile"

    https://www.avvenire.it/papa/pagine/il-papa-la-riforma-liturgica-e-irreversibile

    Annalisa

    fine OT

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  6. http://www.news.va/it/news/africasudafrica-la-missione-francescana-di-72-neoc

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  7. «...con nient'altro che una Bibbia nelle mani...»

    Mica il Catechismo. Mica gli scritti dei santi. Mica l'Enchiridion.

    No, solo la Bibbia, nient'altro che una Bibbia. Praticamente identici ai protestanti. Si sa, gli africani hanno urgente bisogno di letture bibliche. E di canti di Kiko.

    «...per rispondere alla chiamata di papa Francesco...»

    Refuso tipografico. Si tratta infatti della chiamata di Kiko.

    «...Responsabile della Via Neocatecumenale...»

    Altro refuso tipografico, che fa capire che il testo originale era stato scritto in inglese e che è stato tradotto da qualcuno che non conosce il Cammino (o da un neocatecumenale particolarmente ampolloso).

    L'articolo non è firmato, ma lo stesso testo è presente sul sito dell'agenzia Fides, a firma "L.M.", dov'è anche presente la foto dei 72 neocatecumenali, che in realtà sono solo 14 (ma ovvio che ai kikos piace ingigantire i numeroni). Evidentemente qualche fratello neocatecumenale di stanza a News.va ha ritenuto indispensabile replicare lo spot pubblicitario...

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  8. ERETICI! SOLO SOLO DEGLI ERETICI! Che vanno fermati il prima possibile!

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  9. deve esserci in giro la reincarnazione di Torquemada, oppure è il fratello di quel giapponese che combatte gli americani sulla famosa isola del Pacifico.
    Secondo me scherza...

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  10. Johannesburg - Dal 11 al 21 agosto, per rispondere alla chiamata di Papa Francesco, 72 uomini e donne delle comunità neocatecumenali del Sudafrica sono stati mandati in missione due o due, con nient'altro che una Bibbia in mani, per annunciare la Buona Novella in Sudafrica, Swaziland, Botswana e Lesotho.
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    Sarei curioso di sapere secondo quale "chiamata" di Papa Francesco, questa gente è partita per una missione(?).
    72 persone. per un territorio enorme come il Sudafrica, mi sembrano un po' pochine!
    Ma si sa i Neocatecumenali confidano nella Cabala, e nella bibliomanzia: il 72, multiplo di dodici, per loro è un numero magico; magari all'occorrenza, moltiplichera' anche pani e pesci.
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  11. Post divertente e acuto.

    In pratica: come millantare un'opera umana come opera di Dio, per "rubare" la gloria che appartiene SOLO a Dio e darla al Cammino.

    San Paolo era contento che i falsi apostoli annunciavano la Parola di Dio anche se lo facevano per fargli un dispetto, perché la gloria appartiene a Dio e non a Paolo.
    Nel Cammino, invece, pare sia impossibile dare gloria a Dio senza che ne riceva anche il Cammino.
    Non ho mai sentito un camminante entusiasmarsi per qualcosa di grande che è avvenuto nella Chiesa senza che vi fosse coinvolto il Cammino.

    Gli antichi non si sapevano spiegare i tuoni e immaginavano un dio del tuono.
    Ad alcuni camminanti invece pare un miracolo riuscire a resistere 7 giorni annunciando il Dio del Cammino (e mangiando e bevendo, ospiti di altri camminanti) e attribuiscono l'opera alla grazia.

    Pura RELIGIOSITA' NATURALE

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  12. @ Ruben
    No, la scelta del 72 è fatta da Kiko nel solito modo: per recitare il Vangelo. Il 72 (o 70) è numero biblico che ha vari significati, tra i quali il numero di popoli del mondo come si riteneva nell'antichità. Vedi Lc 10:1-12.

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  13. @Rebel ha detto:
    "Intanto bene mettere in primo piano la furbizia che Kiko astutamente mette in pratica, 7 giorni son fattibili ma oltre la potenza di Dio va scemando."
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    La potenza di Dio, non scema mai: se hai Fede, puoi andare senza borsa né bisaccia a tempo indeterminato.

    Mentre, se la Fede non ce l'hai, sai perfettamente, che la messa in scena, anche con comodità minime ma certe, oltre i sette giorni non può andare proprio per vizi ed esigenze bassamente umane.
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  14. Il problema serio della riforma liturgica del 1967-1969 è che è arrivata nel momento in cui troppa gente (anche e soprattutto nel clero) sotto sotto si aspettava una rivoluzione che trasformasse la liturgia in uno spettacolino televisivo.

    Per esempio, nessun documento liturgico e nessuna affermazione del Concilio hanno richiesto che il sacerdote celebri di faccia al popolo (come se fosse il presentatore di uno show anziché il ministro che compie il sacrificio all'altare). Eppure, come ubbidienti ad un comando ineluttabile, tutti i vescovi e i parroci si sono affrettati a "girare gli altari" e a inserire patetici tavolinetti, microfoni, casse audio e fari, proprio come se volessero che la Messa sia percepita allo stesso modo di un varietà pomeridiano.

    In parole povere, hanno trasformato le attese di rivoluzione in rivoluzione stessa. Hanno trasformato la riforma liturgica in una rivoluzione. Sono andati molto al di là delle pur ampie concessioni della Novus Ordo. E dopo i paurosi eccessi iniziali (gente che letteralmente celebrava con cocacola al posto del vino e libretto rosso di Mao al posto del Vangelo), le corbellerie un pochino meno esagerate si sono consolidate e sono diventate praticamente obbligatorie (come il canto liturgico moderno, come l'obbligo del segno della pace, come il girare gli altari, come il variare a piacere gesti e formule, ecc.: se oggi visiti cento parrocchie trovi cento messe diverse, come se ogni prete bramasse apportare qualche piccola modifichina personalizzata).

    È stato in quest'humus "rivoluzionario" che cinquant'anni fa ha attecchito il Cammino: Carmen (ex suora espulsa per disubbidienza) convintissima di dover servire a Kiko «il Concilio su un piatto d'argento», dove "Concilio" significa stravolgimento della liturgia (quello che vige ancor oggi nelle comunità del Cammino) e della dottrina cattolica.

    Ora, il fatto che il Papa si sia scomodato per dire che la riforma liturgica sarebbe "irrevocabile", è un segno di cui gioire perché indica esattamente il contrario. A parte qualche sparuto super-tradizionalista, infatti, chi è che afferma che la Novus Ordo sarebbe da revocare? Nessuno. Dunque quelle parole del Papa sono una specie di "chi si scusa si accusa". Sono la conferma (involontaria?) che anche i grandi fautori del Novus Ordo sono stufi di veder ridotta la liturgia ad un "sacro" spettacolino d'intrattenimento. Sono la conferma di quanto detto dai suoi predecessori sulla dignità della liturgia, sul celebrare «con vera pietà, con grande dignità, con amore per i riti liturgici della Chiesa, con esatta osservanza delle norme... Pertanto le norme giuridiche, come anche quelle liturgiche, vanno osservate senza negligenze e senza omissioni» (Giovanni Paolo II, Discorso agli aderenti al Cammino Neocatecumenale, 10 febbraio 1983).

    La liturgia Novus Ordo è stata una medicina sbagliata al momento sbagliato. Medicina sbagliata perché faceva troppe concessioni (cioè concede troppe libertà al celebrante e all'assemblea). Momento sbagliato perché è arrivata quando tutti non vedevano l'ora di stravolgere le norme liturgiche. Dunque, suo malgrado, la Novus Ordo ha aiutato a nascere e crescere una mentalità sbagliata, consolidata da mezzo secolo e perciò praticamente inestirpabile (nonostante i ripetuti auspici di papi come Giovanni Paolo II e Benedetto XVI), da cui l'ipotizzare di revocarla, ipotesi che ormai non è più roba da tradizionalisti infuriati.

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  15. Mi tornano in mente diversi ottimi sacerdoti che da tutta una vita si sforzano di celebrare degnamente i santi misteri, e che vedono inquinare le proprie celebrazioni dalle conseguenze di quella diffusissima mentalità sbagliata. Cercano di evidenziare la sublimità di Dio, e i laici attaccano la canzonetta da ritardati. Cercano di mostrare il sacro, e la gente aspetta il prossimo colpo di scena. Cercano di spiegare il divino, e il popolo è in altre faccende affaccendato (i foglietti sui banchi, il cellulare, ecc.). Cercano di arredare la parrocchia con immagini sacre che inducano alla devozione, e scoppia una mezza ribellione perché un'«immagine» ai limiti del blasfemo è stata spostata in una posizione poco visibile in qualche cappella laterale, e guai a chi tocca i pasticci del precedente parroco (in compenso il successore sarà un novello Attila). Si sforzano di insegnare i misteri della fede, mentre l'architettura "sacra" letteralmente dice il contrario (vedi articolo qui). Si danno da fare per trasmettere la sana dottrina, col risultato che i fedeli o i confratelli si stracciano le vesti, e il vescovo ti trasferisce, e magari finisci pure sui giornali come omofobo...

    Quegli stessi sacerdoti celebrerebbero degnamente qualsiasi forma liturgica, perché sono coscienti della loro missione. Dunque la Novus Ordo potrebbe essere tranquillamente revocata, togliendo così il principale sostegno a quella mentalità sbagliata che sta rovinando la Chiesa. Il primo passo di tale revoca lo aveva già indicato Benedetto XVI, la "riforma della riforma", quel "reciproco arricchimento" delle due forme del rito romano, la Novus Ordo e il Vetus Ordo. Sarebbe come dire che la forma malata e la forma sana si arricchiscono a vicenda.

    Realisticamente non c'è da aspettarsi una revoca (non c'è stato neppure quel primo passo tanto auspicato da Benedetto XVI). Ma il fatto che papa Francesco abbia usato un termine così evocativo mi pare la stessa tremarella di Draghi quando andava dicendo che «l'euro è irrevocabile» proprio durante le peggiori tempeste finanziarie dell'Unione Europea...

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  16. @Lino ha detto...
    @ Ruben
    No, la scelta del 72 è fatta da Kiko nel solito modo: per recitare il Vangelo. Il 72 (o 70) è numero biblico che ha vari significati, tra i quali il numero di popoli del mondo come si riteneva nell'antichità. Vedi Lc 10:1-12.
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    Ti ringrazio per la spiegazione e precisazione.

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  17. @ Ruben
    Di niente. Purtroppo mi è partito il commento. Volevo aggiungere: ha ragione Tripudio quando dice che non sono 72 ma realtà sono solo 14. I neocat, infatti, non si curano della verità, soltanto del simbolo (mistificato).

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  18. Grande Pietro NON del Cammino!
    Hai colto nel segno: mai li abbiamo sentiti rallegrarsi per qualcosa, nella Chiesa, in cui non sia implicato o coinvolto il cammino, derivi da esso o da persone che vi fanno parte o ad esso confluisca! Ottimo termometro per misurare l'idolatria, questo: può essere un fedele strumento di autodiagnosi. Sei idolatra? Dimostra di non esserli apprezzando i Sacramenti della Chiesa non adulterati da Kiko, le missioni non secondo Kiko, le omelie di sacerdoti non kikizzati. Altrimenti non sei un religioso naturale, condizione poi non così grave ma un vero e proprio idolatra, che adora un vitello(ne) d'oro massiccio, ottenuto fondendovi tutti i tuoi beni e quelli del tuo gruppo (si nota qualche assonanza con il cammino?).

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  19. Scusate il modo brusco, ma a leggere il risultato dei "7 giorni di evangelizzazione", è chiaro ed evidente che questi non sono andati a predicare il Vangelo ai "lontani": sono semplici stati per 7 giorni A SCROCCO in parrocchie e conventi, predicando il Vangelo (o almeno, la loro interpretazione dello stesso) a persone che già sono cristiane e già lo conoscono.

    Mi fa morire dal ridere: da come la descrivevano, sembrava che dovessero partire, senza certezze e senza meta, per portare la parola di Dio a chi non l'ha mai udita oppure l'ha allontanata dalla sua vita, correndo rischi e non sapendo dove stare, cosa mangiare, ecc.
    Alla fine della fiera, invece, hanno semplicemente viaggiato a scrocco dalle varie parrocchie e conventi, cercando di mietere nuovi proseliti tra i "cristiani della domenica".

    Se ai CNC non era ancora chiaro, direi che a 'sto giro qualcuno una svegliata dovrebbe darsela: dire di "andare a evangelizzare i lontani", quando poi si va semplicemente a tentare di raccattare proseliti tra gli altri cristiani, dovrebbe sbattere in faccia a tutti che la loro "evangelizzazione" è in realtà una "campagna di reclutamento".

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  20. Uno dei motivi per cui iniziai a pensare di smettere con il cammino, fu l'incontro e la relativa missione a Amsterdam prima di Colonia.
    26 ore di bus, 2 autobus ospitati in una palestra con un unico bagno, mandati a fare la missione nel quartiere musulmano dell'Aia e presi a zolle.

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  21. @Anonimo 12:38 ha detto:
    26 ore di bus, 2 autobus ospitati in una palestra con un unico bagno, mandati a fare la missione nel quartiere musulmano dell'Aia e presi a zolle.
    ---
    Mi domando se i caporioni del Cammino Neocatecumenale, oltre ad essere quasi ignoranti in materia di Dottrina Cattolica, abbiano qualche vaga conoscenza della storia: andare a fare proselitismo
    in un quartiere musulmano, equivale ad incitare quella gente all'apostasia, punita dalla legge islamica, ovunque ti trovi nel mondo, con la pena di morte.
    Diciamo che la reazione delle sole zolle di terra, è stato un deterrente molto ma molto soft, poteva sicuramente andare peggio.

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  22. In realtà ci avevano detto che la missione doveva essere vicino all'Università.

    Dopo 10 minuti che eravamo lì (con reazioni piuttosto infastidite da parte degli studenti), arrivò la polizia che ci disse in maniera piuttosto brutale che non eravamo autorizzati a fare la missione in quel posto e che ci dovevamo spostare nella piazza a noi assegnata.

    Questa piazza era nel mezzo al quartiere musulmano di L'Aia, in giro c'erano solo neri, arabi dallo sguardo minaccioso e donne velate (alcune anche con il niqab).
    Dopo una ventina di minuti alcuni bambini arabi, aizzati dai loro genitori che se la ridevano, hanno iniziato a tirarci zolle da un giardino.

    Diciamo che non è stata l'esperienza più bella della mia vita e che ho avuto abbastanza paura.
    Quello che mi chiedo è: ma chi ha pianificato la missione non si è informato del quartiere in cui ci avrebbero mandato? Eppure c'era anche un itinerante che viveva al L'Aia e che sicuramente conosceva la situazione di quella zona...

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  23. X Tripudio:
    Pur non essendo un esperto di liturgia, non mi trovo d'accordo coi tuoi commenti più sopra.

    Il CV2 ha effettuato delle modifiche nella liturgia per venire incontro ai tempi che cambiavano, per evitare un'emorragia di fedeli.
    I "patetici" tavolinetti, microfoni e casse sono semplicemente un modo per utilizzare le nuove tecnologie per essere uditi meglio in chiesa, non sono modi per trasformare la messa in un "varietà pomeridiano". Seguire la tradizione è giusto, ma rimanere arroccati su posizioni medievali quando il mondo intorno cambia è lesivo: l'importante è che non cambi il messaggio dei Vangeli, che non ne venga cambiata l'interpretazione (cosa che il CNC fa in abbondanza, con tanto di contaminazione dalla religione ebraica). In un paese dove tutti parlano svedese, a cosa porta predicare il Vangelo in italiano? A nulla, la gente non capisce.
    Il CV2 ha notato che i tempi cambiavano: nella società tirava aria di cambiamento, e hanno "adattato" la liturgia in modo che venisse incontro a questi cambiamenti, pur non modificando l'essenza della messa. Rimanendo come si era prima, ci sarebbe stata un'emorragia di fedeli anche peggiore di quella di oggi, con le chiese totalmente vuote e solo sparuti gruppi di anziani a presenziare, e la Chiesa avrebbe avuto ancora più difficoltà ad assolvere al suo compito di diffondere la parola di Cristo.

    Gli esempi che citi nel secondo post non hanno nulla a che fare con la riforma del CV2: i laici che attaccano la canzonetta togliendo la parola al sacerdote sono semplicemente dei maleducati senza rispetto, perchè da nessuna parte è scritto che i laici possano farlo. Sta al sacerdote farli stare al loro posto, come è successo nella mia parrocchia (dove il sacerdote, vedendosi "tagliato" dalle canzonette, ha lavato il capo ai responsabili dicendo chiaramente che dovevano aspettare che lui avesse finito, prima di attaccare).
    Se cercano di spiegare il divino e il popolo controlla il cellulare, non è colpa del CV2, sono le persone che guardano altrove che sono sorde alle sue parole, ed evidentemente si trovano lì non perché gli interessa il divino, ma per farsi vedere o per imposizione.

    Sì, la Novus Ordo potrebbe essere revocata: ma sarebbe, a mio parere, il colpo di grazia alla Chiesa e alla liturgia. La Chiesa purtroppo annaspa in questi giorni, e arroccarsi su posizioni pre-conciliari sarebbe il macigno che si lega al suo piede, per terminare di tirarla sotto del tutto.
    Un rinnovamento dell'interesse del "pubblico" a fronte di un ritorno al Vetus Ordo? Attenzione a non confonderlo con la curiosità: una cosa del genere rischia di fare l'effetto "festa medievale", cioè quelle sagre a tema medioevo dove la gente va per la curiosità che suscita l'evento. Ma nessuno vive nella mentalità della "festa medievale" tutti i giorni, nè va a una festa del genere tutte le domeniche.

    In ogni caso, rimane la fedeltà alla liturgia ufficiale della Chiesa: e se la Chiesa ha introdotto delle modifiche con il CV2, il CNC non è comunque autorizzato a fare di testa propria. Le modifiche per venire incontro ai tempi le ha già fatte il CV2, quelle del CNC sono modifiche fatte per creare una vera e propria setta, con rituali e liturgie esclusivi.

    Queste, ovviamente, sono semplicemente mie opinioni.

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  24. P.s. m'ero scordato di una cosa: per quanto riguarda l'utilizzo di strumentazioni audio quali microfoni, casse, amplificatori, ecc., bisogna tenere conto anche di una circostanza semplice: moltissimi sacerdoti iniziano ad avere una certa età, e non hanno più il fiato e la potenza di voce che avevano in gioventù. Un microfono che gli permetta di essere ascoltati fino in fondo alla chiesa senza sforzare troppo la voce è un valido aiuto.

    Inoltre, moltissime chiese hanno un'acustica scarsa, e i suddetti strumenti possono risultare utili anche a sacerdoti più giovani per farsi sentire.

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  25. Sì, infatti non avevo messo in questione le modifiche suggerite dal Vaticano II (questo mi riservo di farlo a parte perché è un discorso più complesso), ma avevo messo in questione il fatto che tali modifiche - per quanto in buona fede - sono effettivamente arrivate nel momento sbagliato, cioè nel momento in cui tutti si aspettavano (con desiderio, e più raramente con timore) una rivoluzione liturgica.

    Per esempio, se non ci fosse stata la notizia dell'imminente riforma liturgica, i due eretici spagnoli Kiko e Carmen sarebbero stati immediatamente riconosciuti come tali perché celebravano una carnevalata. Invece, nello scatafascio generale...

    Se il male da combattere era una presunta "ingessatura" della liturgia, occorreva lavorare su quello. Invece è stata creata una nuova liturgia.

    Nel marzo del 1965 la Santa Sede pubblicò un Messale che seguiva i dettami della costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium promulgata quindici mesi prima. Le novità riguardavano l'uso della lingua parlata per quel che riguarda la liturgia della Parola (non per la liturgia Eucaristica), l'introduzione delle "preghiere dei fedeli", il Pater Noster da recitare tutti insieme (fino al Messale del 1962 lo recitava solo il sacerdote, i fedeli si univano a lui all'ultima riga), ecc.

    In pratica era davvero quello il "Messale del Concilio". Solo che la pubblicazione di un Messale non costituisce promulgazione di una liturgia, per la quale occorre l'approvazione anche di tutti gli altri volumi (liturgia delle ore, rito del battesimo, ecc.)

    La commissione liturgica del famigerato Bugnini ignorò deliberatamente quel Messale e procedette alla creazione di un rito completamente nuovo (Messale, Breviario, ecc.), dal quale - per la fissa di fare come i presunti "primi cristiani" - avevano eliminato perfino il segno della croce iniziale (nelle loro intenzioni la Messa doveva cominciare solo con un canto d'ingresso). Dovette intervenire d'autorità Paolo VI per comandare che il segno della croce iniziale fosse conservato.

    Nel 1967 venne celebrata per la prima volta in Vaticano la Messa Novus Ordo, in latino, a porte chiuse solo per i cardinali, seguita da un sondaggio tra questi: due terzi dei voti furono o "non piace" o "piace solo un pochino". Nonostante le critiche la commissione andò avanti fino al 1969, quando ottenne la firma di Paolo VI e la promulgazione (imponendola addirittura come obbligatoria) a partire dall'Avvento del 1969.

    Fra parentesi, credete forse che Kiko e Carmen dal 1964 alla fine del 1969 abbiano celebrato col Messale in vigore? Erano già trascorsi anni di sperimentalismi liturgici, il caos iniziale diffuso ovunque andò avanti almeno fino alla seconda metà degli anni '70. Ma praticamente solo i due eretici spagnoli hanno mantenuto quel caos fino ad oggi.

    In sintesi, la riforma liturgica è stata suo malgrado lo strumento preferito di chiunque volesse pasticciare con la liturgia. Quando nel 1984 il card.Ratzinger diceva testualmente che «la crisi ecclesiale in cui oggi ci troviamo dipende in gran parte dal crollo della liturgia» (nella famosa intervista "Rapporto sulla fede" con Vittorio Messori) sta implicitamente dicendo la stessa cosa.

    Il crollo della liturgia non avvenne con la liturgia tradizionale, nemmeno quando "ingessata". Tavolinetti e cartelloni sono comparsi solo con la liturgia Novus Ordo. Casse e microfoni "per essere uditi meglio" sono comparsi perché lo spettacolino che esige di essere "udito". È una mentalità che ha fagocitato tutte le buone intenzioni (nessuno ha mai detto di voler cambiare il messaggio dei Vangeli, nessuno ha mai detto di voler stravolgere la Messa), sostenendo poi devastatori come Kiko e Carmen.

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  26. Il fatto è che il sacrificio eucaristico va compiuto da un sacerdote secondo le norme garantite dalla Chiesa come valide ed efficaci. Tutti i presenti - anche i più distratti e sonnacchiosi, anche quelli che non capiscono niente - traggono benefici spirituali dal sacrificio validamente compiuto (e ne traggono molti di più se di cuore sono uniti a Dio e riconoscono il Signore presente nel Santissimo Sacramento).

    La lingua latina non era mai stata un problema neppure in epoche e posti di grande analfabetismo (e comunque a furia di ascoltare latino per una vita intera, si finiva per assorbirlo). Solo nel ventesimo secolo ci si è posti il problema del "comprendere la liturgia": è avvenuto nel momento in cui il carattere sacro della Messa è stato insidiato dal carattere scolastico ("capire, comprendere, spiegare, capire!") e dal carattere spettacolaristico ("una liturgia ben riuscita, che dia una buona impressione!").

    Insomma, l'adattamento della liturgia voleva andare incontro ai "tempi che cambiano" (espressione peraltro molto fumosa), e invece è diventato la testa di ponte per la calata dei vandali.

    Gran parte di queste considerazioni le trovate meglio descritte e ben documentate nel libro La riforma della riforma liturgica di don Claudio Crescimanno, edizioni Fede e Cultura, nel quale si dimostra come le riflessioni e le proposte di Ratzinger riportino inevitabilmente sotto i riflettori il Messale del '65.

    Quanto ai laici che attaccano la canzonetta togliendo la parola al sacerdote (e Kiko attaccò la canzonetta togliendo la parola a Giovanni Paolo II), ancor prima che maleducazione, è un problema di mentalità. Anche il maleducato più cafone sapeva che al sacerdote spetta di fare il sacerdote e al laico spetta di fare il laico.

    Passo ad altro argomento...

    C'è una simpatica notizia da Guam.

    Il consiglio presbiterale diocesano eletto lo scorso 11 giugno - in cui le manovrine neocatecumenali avevano fatto parecchi "presbiteri" kikiani, poiché il consiglio può effettivamente fare pressioni sul vescovo -, dopo due mesi e mezzo è stato modificato e sono scomparsi quattro nomi. Cioè quattro presbiteri neocatecumenali, tra cui il famigerato Quitugua autore di inganni e vessazioni e vendette neocat.

    Nell'articolo si parla anche dell'archeologismo liturgico (condannato anche nella Mediator Dei settant'anni fa).

    Intanto l'avvocatessa neocatecumenale del vescovo pedofilo neocatecumenale (incidentalmente anche sua responsabile di comunità neocatecumenale), pur ammettendo tra le righe con contorte espressioni che il pedofilo è colpevole, sembra confermare che ci sono pressioni di Filoni "baloney" (letteralmente: "mortadella") a favore del pedofilo neocatecumenale. Dal processo vaticano ci aspettavamo il giudizio entro fine giugno o fine luglio scorsi, e invece è finito pure agosto e ancora non c'è la sentenza. La scusa ufficiale è che sarebbe "la prima volta" che il Vaticano ha da condannare un vescovo pedofilo (il caso precedente, Wesołowski, è convenientemente morto due anni fa, prima della sentenza, quando era già stato spretato). Ovviamente "prima volta" è solo una scusa dei capibastone della setta kikiana e dei loro potenti appoggi. Al punto che la sullodata avvocatessa va dicendo in giro che la corte civile di Guam dovrebbe prima aspettare il responso canonico vaticano...

    Tim ipotizza addirittura una "guerra fra Burke e Filoni".

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  27. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  28. Personalmente ricordo la prima Messa in lingua italiana, nell'aprile del 1965 nella Cappella dell'Istituto San Leone Magno in Roma, nel quale ero allora studente.
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  29. Scusa Trippone solo due righe. Capisco che il tuo livello di "cristianesimo" sia molto basso, ma da qui a pubblicare certi interventi ce ne vuole. Credo si sia abbassato anche il tuo livello intellettivo. Comunque, a parte il prelato, di cui non ricordo il nome, gli altri Vescovi sono stati ben lieti di appoggiare questa iniziativa. So che non pubblicherai il mio intervento e non me ne puo' fregar de meno, so anche che qualcuno li legge e al quale dico: il livello del vs blog sta tutto nell'intervento, non so di chi e non mi prendo la briga di andare a controllare, di quel soggetto che asserisce che i Nc vanno a scroccare una settimana nelle varie parrocchie. Non credo ci sia da aggiungere nulla.

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  30. C'è una cosa importante che davo per scontata, ma a quanto pare non sempre lo è.

    Il Papa è il vicario di Cristo. Pertanto quando il Papa dice qualche corbelleria, Nostro Signore ne tiene conto non solo come peccato personale che tale Papa dovrà scontare, ma anche come conseguenza per tutta la Chiesa poiché l'ha detta non un cristiano qualsiasi, ma il vicario di Cristo.

    Nostro Signore è il primo a udire ciò che il Suo vicario dice. E a prenderlo sul serio e a trarre conseguenze alla luce del fatto che è stato Lui a istituire la Chiesa, a scegliere Pietro come capo, e a garantirla fino alla fine dei tempi.

    Dunque, quando il Papa dice qualche corbelleria come "il Cammino è un dono dello Spirito, il Cammino è ispirato da Maria", Nostro Signore sa che non è vero, perché sa che né lo Spirito né la Beatissima Vergine ispirano errori, strafalcioni, eresie, per cui, indipendentemente da quali siano state le esatte intenzioni del Papa nel proferire quelle parole, davanti al Signore quelle stesse parole diventano una maledizione al Cammino, cioè contro tutti gli aspetti del Cammino che non sono dono dello Spirito (ossia quasi tutti: dottrina, liturgia, seminari, prassi invalse come l'oppressione e la spremitura dei fratelli delle comunità, attività spacciate sotto falsi nomi come "evangelizzazione" e "missione", ecc.).

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  31. @Saverio ha detto: 10:15
    "Comunque, a parte il prelato, di cui non ricordo il nome, gli altri Vescovi sono stati ben lieti di appoggiare questa iniziativa."
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    Capisco che si possa "dimenticare", il nome di un Prelato, che in ogni caso, potrebbe anche essere gerarchicamente, un gradino più su di un presbitero.
    Nel momento in cui però, affermi che gli altri Vescovi sono stati lieti.... significa che i nomi di questi Vescovi li conosci bene; magari falli sapere anche a noi, od anche questo è un arcano? Se così fosse, almeno per me, "i Vescovi ben lieti", non esistono affatto!



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  32. Al di la dei numeri e delle tante parole che si sprecano sul blog la mia esperienza e' stata molto positiva. Non cerco polemiche ne mi idealizzo dietro una bandiera, sono andato a fare la missione per me. Ho preso la palla al balzo e mi sono iscritto subito, sono stato mandato in una provincia lontano dalla mia dove non c'e'il cammino. Mi sono trovato di fronte a situazioni negative e positive. Non sono qui per giudicare nessuno ma ho approfittato di questo tempo per dare la mia esperienza agli altri. Non ho dormito all'aperto e non ho sofferto la fame perche' ho trovato persone che non conoscevo disponibili all'accoglienza. Questa esperienza mi ha aiutato a rinsaldare il rapporto con Dio e gli altri. Ciao a tutti. Riccardo

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  33. Saverio ha detto: "Scusa Trippone solo due righe. Capisco che il tuo livello di 'cristianesimo' sia molto basso"

    Ha parlato l'adulto nella fede, l'eletto, un "cristiano" che si è formato sul catechismo di Kiko al quale - come è noto - la Congregazione per la Dottrina della Fede non corresse una virgola, non aggiunse una sola nota e - come anche è noto - immediatamente diede l'approvazione, mica dopo sette anni delegando il PCpL a farlo.
    Ah Saverio, siccome dovresti essere uno vecchio del Cammino, ci riferisci cosa pensavi delle eresie cassate al catechismo di Kiko? Le ripetevi o semplicemente le ascoltavi deliziandoti?
    Se ancora non ti avessero informato sulla questione, se ancora pensi che il Tabernacolo sia inutile e la cosiddetta Messa privata vana, potrai chiedere lumi qui: ti mostreremo due belle paginette tagliate e corrette con la matita rossa.

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  34. Riccardo, forse se ti pagavi l'albergo e pranzo e cena invece di andare a scrocco a rinsaldare la tua fede, era meglio, non credi?

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